Lettera di Rocco Palombella in occasione della pausa estiva 2023
Carissimi,
anche quest’anno è arrivato il momento della pausa estiva e di conseguenza quello di fare un bilancio degli ultimi mesi trascorsi.
Stiamo vivendo nel nostro Paese, ancora oggi, grandi difficoltà legate alla concomitanza di diversi fattori: da una parte il post pandemia, la guerra e gli effetti sulla nostra economia, dall’altra la transizione ecologica e digitale.
Come sapete in Italia da due anni abbiamo un’alta inflazione che ha fatto impennare i prezzi dei beni di prima necessità, frutto anche di una speculazione incontrollata che sta provocando enormi problemi alle famiglie. A questo si aggiungono l’aumento delle disuguaglianze sociali ed economiche, la precarietà e il lavoro povero, la difficoltà dell’accesso alle cure per milioni di italiani.
Dal punto di vista industriale, purtroppo la transizione ecologica e digitale invece che un’opportunità sembra una spada di Damocle sulle teste dei lavoratori. Manca una visione sul futuro di questo Paese, manca una programmazione degli investimenti a lungo termine e la volontà di cogliere le opportunità che possono venire a crearsi, a partire da un utilizzo efficace e nei tempi dei fondi europei del PNRR.
Il settore attualmente al centro di questo vortice negativo è quello dell’automotive, lo stop al motore endotermico nel 2035 colpirà duramente tutte le aziende della componentistica. Mentre le case automobilistiche mondiali e tanti Paesi europei stanno programmando e investendo miliardi di euro, il nostro Governo pensa di poter posticipare la data o a mettere in campo soluzioni che al momento non sono sostenibili.
Nonostante tutto, l’8 marzo 2023 abbiamo firmato a Torino il rinnovo del CCSL ottenendo il risultato importante di 210 euro di aumento salariale medio in due anni e un incremento dei premi. Un risultato non scontato.
La siderurgia e l’elettrodomestico non possono a loro volta abbassare la guardia. Nei prossimi mesi dovremo affrontare passaggi fondamentali che interessano migliaia di lavoratori.
Per tutte queste ragioni il 7 e 10 luglio scorso abbiamo indetto uno sciopero nazionale con Fim e Fiom. È stato un grande atto di coraggio a cui i lavoratori hanno risposto con prontezza e determinazione, dimostrando ancora una volta l’importanza della nostra categoria che ha voluto di nuovo indicare la strada alla politica per rimettere al centro il lavoro industriale e l’occupazione.
Nel corso di questi ultimi sei mesi ho avuto l’opportunità di partecipare, prima a Salonicco in Grecia dal 29 maggio al primo giugno e poi a Città del Capo in Sudafrica dal 20 al 22 giugno, alle Conferenze di metà mandato di IndustriAll Europe e Global.
Sono stati incontri ricchi di spunti e di dibattiti su tematiche che riguardano i lavoratori a ogni latitudine. I temi dalla giusta transizione, dell’importanza della contrattazione collettiva nazionale e quello delle disuguaglianze sociali, per esempio, ci hanno dato l’opportunità di confrontare la nostra condizione economica e sociale con quella di tutti i nostri colleghi nel Mondo.
Una notizia importante, avvenuta il 7 giugno scorso, riguarda la comunicazione da parte dell’Istat dell’Ipca al +6,6%. Grazie alla clausola di salvaguardia che noi della Uilm abbiamo voluto a tutti i costi inserire nei contratti nazionali, i lavoratori hanno percepito un aumento medio di 123,40 euro invece di 27 euro previsti.
Siamo stati lungimiranti, questo risultato è il frutto del nostro impegno, della nostra determinazione e del contributo concreto che continuiamo a dare a questo comparto importante dell’industria e ai nostri lavoratori.
Lo stesso impegno che dovremo mettere subito dopo la pausa estiva nella definizione e poi presentazione della nuova piattaforma contrattuale.
Nei prossimi mesi saremo impegnati nel rinnovo dei contratti nazionali e due saranno i punti su cui insisteremo senza se e senza ma: salario e riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione.
Non ci lasceremo intimorire da nessuno e non ci fermeremo, perché abbiamo già imparato durante la pandemia che “niente è impossibile”. Siamo pronti alla prossima sfida, che affronteremo come sempre uniti e insieme.
Il 4 e 5 ottobre a Napoli, a distanza di un anno dal Congresso nazionale, svolgeremo un’Assemblea dove continueremo a dibattere e portare avanti i nostri valori. Lo faremo insieme dando ancora una volta prova di come le organizzazioni libere possono fare la differenza.
Un ringraziamento a voi tutti per l’impegno e i sacrifici che avete dovuto fare in questi mesi. Il vostro lavoro è stato ripagato dalle numerose vittorie alle elezioni per il rinnovo di Rsu, Rsa e Rls in tutta Italia. Abbiamo dimostrato di essere una grande Organizzazione, forte e coesa, che è in grado di superare le difficoltà e vincere le sfide che ci attendono.
Colgo l’occasione di questa mia lettera per augurarvi buone ferie e il meritato riposo, prima di ricominciare più carichi di sempre a lottare per vincere le nostre battaglie.
Il Segretario Generale
Rocco Palombella